Un’altra Storia 2021 – Morlupo

Il Liceo Scientifico e Linguistico Piazzi facente parte dell’Istituto Comprensivo Hack è situato nel Comune di Morlupo ad una certa distanza dal centro cittadino. Il bacino di utenza del Liceo copre una vasta area a nord Roma, compresa tra la via Cassia ad ovest e la via Tiberina ad est, comprendente i comuni di: Morlupo, Castelnuovo di Porto, Riano, Rignano Flaminio, Magliano Romano, Sacrofano, Mazzano Romano, Campagnano di Roma, Formello, Fiano Romano, Capena, Civitella San Paolo, Sant’Oreste, Faleria, Calcata.

Ho lavorato con le studentesse e gli studenti della VA, 19 elementi in tutto.

A differenza delle scuole dei miei colleghi Pallotta e Gentile, gli studenti in questione non trattano a scuola in modo specifico materie riguardanti la fotografia e/o le arti visive, oltre al programma di Storia dell’Arte previsto.

Alla mia domanda su quanti possedessero una macchina fotografica o potessero utilizzarne di presenti in casa, praticamente nessuno ha risposto affermativamente.

Le fotografie del territorio realizzate sono state da loro scattate con i telefoni cellulari.

Riguardo al percorso didattico/teorico intrapreso in classe grazie al supporto delle sette fotografie relative a momenti della Storia d’Italia, che noi studiosi di fotografia riteniamo iconiche, le studentesse e gli studenti hanno mostrato di conoscere e riconoscere con facilità solo il ritratto di Garibaldi, collocandolo cronologicamente in modo corretto, alla metà dell’800. (foto 1_ Garibaldi ritratto da Gustave Le Gray a Palermo nel 1860)

Foto 1


Anche nella fotografia ritraente una famiglia di migranti, scattata da Lewis Hine nel 1905 a Ellis Island, non hanno grosse difficoltà ad individuare degli italiani. Hanno già approfondito nel corso di Storia il fenomeno migratorio italiano e siamo già alla seconda lezione e ad alcuni non sfugge il nome scritto sulla valigia, seppur appena leggibile. (Foto 2 _Famiglia di migranti italiani fotografata da Lewis Hine all’arrivo ad Ellis Island, 1905)

Foto 2


Molta tenerezza provoca il ritratto dell’ufficiale Carlo Emilio Gadda in trincea all’Adamello, datato 1917, e grande attenzione presta la classe alla lettura del “Diario di guerra e di prigionia”. ( Foto 3_ Carlo Emilio Gadda fotografato in trincea all’Adamello, 1917)

Foto 3


Per il periodo storico relativo alla Seconda Guerra Mondiale, ho chiesto alla classe di portare fotografie di loro conoscenza o che trovassero autonomamente su Internet.

Questo anche per verificarne la capacità di ricerca di documenti in rete. L’esercizio si è rilevato molto interessante e utile, in effetti le loro ricerche sono spesso superficiali e frettolose e dimostrano una tendenza a trovare solo ciò che già conoscono e riconoscono. Alcuni di loro tuttavia hanno dimostrato di essere in grado di una ricerca iconografica di un certo spessore e le immagine condivise con la classe hanno permesso di mettere in atto diversi ragionamenti sul documento fotografico. ( Foto 4_ Joseph  Schleifstein intervistato in occasione di una commemorazione, Buchenwald 1946 )

Foto 4


Il dibattito si è fatto molto vivace all’analisi della fotografia di Ruth Orkin “ Ragazza americana in Italia”, scattata a Firenze nel 1951. (Foto 5_ Ragazza americana fotografata a Firenze nel 1951 da Ruth Orkin)

Foto 5


Così come sulla fotografia ritraente Aldo Moro, che alcuni di loro conoscevano, seppur in modo molto superficiale. ( Aldo Moro fotografato dai brigatisti, Roma 21 Aprile 1978)

Foto 6


Del ritratto di Falcone e Borsellino, ultima fotografia in senso cronologico, pur riconoscendo i giudici, non tutti hanno mostrato di riuscire a collocarne i fatti nella linea del tempo. ( Foto 7_ I giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino fotografati da Tony Gentile, Palermo 1992)

Foto 7


L’osservazione attenta di ognuna di queste fotografie li ha costretti ad attivare nuove competenze: attenzione, senso critico, distanza dai pregiudizi. E l’obbligo a porsi alcune fondamentali domande: Dove e quando sono state realizzate le fotografie che osserviamo? Chi le ha scattate e perché? Chi sono le persone ritratte? Chi ha pubblicato o commissionato questi scatti?

Ho invitato la classe a fotografare il territorio di appartenenza, che come detto include un’area molto ampia. Una di loro si è spinta in totale solitudine in una documentazione/denuncia di diverse costruzioni abusive insistenti nelle prossimità della sua abitazione. Altri hanno “visto “ per la prima volta una serie di antichi portali, che dovevano essere accesso a strutture per il ricovero degli animali. Altri ancora hanno posato lo sguardo sui frammenti di fabbricati storici che intervallano le costruzioni anni 60 e 70 nelle zone periferiche ai centri abitati. Molti hanno fotografato la campagna o i luoghi di gioco e d’incontro. Una narrazione corale, capace di restituire l’autenticità della vita di provincia, di luoghi ricchi di storia e di bellezze naturali, divenuti ora luoghi di passaggio e di difficile fruizione per ragazzi della loro età, che gravitano sulla capitale nei momenti ludici.

In occasione dell’ultimo incontro data la concomitanza e la vicinanza geografica, ci siamo recati insieme a visitare il Festival Castelnuovo Fotografia. A fine del nostro percorso, la classe ha mostrato di iniziare ad acquisire quelle competenze utili ad apprezzare in modo più consapevole il linguaggio fotografico e tutte le sue potenzialità. 

Come sempre si creano legami e diventa difficile salutarsi.

Simona Filippini

 
(Fotografie del territorio)